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ASSINFORM: 46° RAPPORTO ICT ITALIA
Il rapporto Assinform 2015 prevede una crescita dell'1% e un boom degli investimenti in IOT Internet delle Cose (+13%). Il punto debole resta la PA e bisogna 'spingere di più sulla macchina pubblica". | |
"Creare valore oggi con il digitale significa aprire l'Italia al futuro, costruendo un paese più efficiente, semplice, trasparente, competitivo, inclusivo, capace di offrire nuove opportunità di crescita e lavoro a tutti" ha affermato da Agostino Santoni, presidente di Assinform, all'avvio dei lavori dell'incontro "Digitale, Energia per l'innovazione, nutrimento per la crescita", tenuto ieri presso l'Auditorium dell'Expo a Milano, per presentare il 46° rapporto di Assinform sull'ICT in Italia, realizzato in collaborazione con NetConsulting3 e promosso insieme a Confindustria Digitale . La tesi sostenuta nel rapporto è che l'Italia stia puntando sull'innovazione per cambiare e riprendere la via della crescita e che per questo meriti un esplicito sostegno. In uno scenario di 'cauto ottimismo', come viene definito, con il Pil mondiale che passa dal 3,3% del 2014 al 3,5% del 2015 atteso ancora in salita per il 2016, il 46° Rapporto Assinform evidenzia un'accelerazione degli investimenti in nuove tecnologie dei segmenti avanzati dell'economia italiana, per recuperare efficienza e competitività. In Italia e nel mondo sono quattro i grandi pilastri della trasformazione digitale del business: il mobile, con i sistemi connessi in line, in store e in app, e le nuove modalità di payment; il social, come evoluzione del concetto di condivisione fino ad arrivare alla sharing economy; l'evoluzione ormai inarrestabile del comportamento del consumatore, infedele e no-stop (switching economy); l'affermazione dell'internet delle cose in tutti i comparti settoriali. Dopo anni di difficoltà, il mercato italiano dell'Ict ha ripreso a dare segnali positivi. Le previsioni di crescita a fine 2015 sono dell'1,1%. Ma il fenomeno più significativo segnalato dal Rapporto è la ripresa degli investimenti in Ict nel 2014, da parte dei più importanti settori dell'economia italiana: industria manifatturiera + 0,6% su base annua (a fine 2013, il decremento era stato di -7%), banche +1,1% (-0,8% nel 2013), assicurazioni +1,5% (-3,6%) utility +1,8% (+ 0,6%), Tlc e media + 0,9% (-0,2%), viaggi e trasporti + 0,8% (-5,7%). Ma per accelerare la digitalizzazione bisogna sostenere le strategie annunciate dal Governo a inizio 2015 - il Piano Banda Ultralarga e quello per la Crescita Digitale - ma bisogna tradurle in fatti. Il rapporto segnala infatti la PA come punto debole. I dati relativi alla spesa digitale nel 2014 della Pa centrale (-2,6%), Pa locale (-2,1%) e della Sanità (-2,2%), se pur migliorati rispetto al passato (nel 2013 la Pa centrale aveva registrato -11,6%, quella locale -7,1%, la sanità -4,6%), mostrano ancora le difficoltà della digitalizzazione in ambito pubblico. Occorre investire in 'ecosistemi digitali', in cui gli operatori siano parte di reti dinamiche di collaborazione a tutti i livelli" per creare un futuro centrato sull'innovazione e per lo sviluppo del settore ICT, che conta più di 75 mila imprese e occupa quasi mezzo milione di addetti. Dunque, "un settore industriale strategico per accompagnare sviluppo e crescita in Italia". Il 46° Rapporto si è totalmente rinnovato, in particolare nella fruizione, ed è possibile consultarne i principali dati on line con accesso gratuito per le aziende associate, gli studenti, le scuole e le università, gli enti e le associazioni. Vai al rapporto on line http://www.rapportoassinform.it/ Il documento "Digitale per Crescere - Manifesto Assinform per l'Italia che ci crede", infine, riassume le indicazioni dei gruppi di lavoro di Assinform e Confindustria Digitale per dare più rapida attuazione alla Strategia per la Crescita Digitale, individuando sette priorità: Cultura digitale diffusa, come inclusione sociale e domanda di nuovi servizi digitali; Sviluppo di ecosistemi digitali, per avvalersi di reti dinamiche di collaborazione a tutti i livelli; Vita digitale, per il benessere, l'efficienza energetica, la sicurezza, la mobilità e l'ambiente; Pa Digitale, come motore di cambiamento a livello si sistema; Impresa digitale, e-Business ed e-Commerce in tutti i settori produttivi e manifatturieri, per favorire l'ammodernamento e l'aggregazione; Ricchezza digitale, i dati e le informazioni intesi come il capitale e la materia prima per creare nuova imprenditorialità, lavoro, e innovazione; Sicurezza digitale, prerequisito per lo sviluppo dei servizi in rete. Valenzano, 3 luglio 2015 |
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